Anche se tutte le stime devono ancora essere compilate da Bloomberg, è probabile che questo mese l'inflazione complessiva sia scivolata appena sotto la soglia del 5% su base annua, mentre i prezzi di fondo dovrebbero rimanere al 5% su base annua; un calo promettente su entrambi i parametri, anche se chiaramente ancora lontano dall'obiettivo di prezzo del 2% della BCE.
Nel complesso, tuttavia, è probabile che le implicazioni politiche del comunicato siano relativamente limitate, soprattutto se si considera che i responsabili politici continuano a prevedere che l'inflazione complessiva rimanga al di sopra dell'obiettivo del 2% per l'intero orizzonte di previsione, fino alla fine del 2025. I mercati sembrano essere in gran parte d'accordo con questa visione, valutando solo una possibilità su cinque che la BCE inasprisca ulteriormente la politica entro la fine dell'anno.
Tuttavia, una serie di stampe più deboli del previsto potrebbe avere un impatto sul prezzo dei tagli dei tassi, con gli OIS che attualmente implicano che il primo taglio dei tassi di deposito di 25 pb avverrà all'inizio della seconda metà del 2024. È probabile che questo prezzo venga anticipato, nonostante la retorica contraria dei responsabili politici della BCE, se l'inflazione dovesse raffreddarsi più rapidamente del previsto o, scenario forse più probabile, se lo slancio economico dovesse continuare a diminuire al rapido ritmo attualmente osservato.
Per la valuta comune, saranno queste dinamiche di crescita a lungo termine a determinare la direzione più probabile dell'euro, con il mercato FX del G10 che fa trading sul tema dei differenziali di crescita relativa, come dimostra la continua solida performance dell'USD.
Da un punto di vista tecnico, con l'EUR/USD che ha superato il supporto di lunga data a 1,0650, la soglia di 1,0500 si sta rapidamente avvicinando, un livello al quale i ribassisti potrebbero cercare di togliere un po' di profitto dal tavolo e dove il prezzo potrebbe iniziare a consolidare un po'. Tuttavia, con l'intensificarsi dei rischi per l'economia dell'eurozona e con la Fed che manterrà la sua posizione da falco ancora per un po', non si può escludere un'ulteriore discesa fino alla metà di 1,03.
Al rialzo, per sostenere eventuali rally, il prezzo dovrà recuperare e mantenere il retest della media mobile a 200 giorni a 1,0830, al di sotto della quale la vendita di rally rimarrà probabilmente la strategia preferita dal mercato.