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Venerdì 10 ottobre 2025 Wall Street ha vissuto la sua peggior seduta degli ultimi sei mesi, travolta da una nuova escalation della guerra commerciale. Le dichiarazioni del presidente Trump, che ha annunciato un massiccio aumento dei dazi del 100% sulle importazioni cinesi a partire dal 1° novembre e la possibile cancellazione del summit con Xi Jinping, hanno scatenato forti vendite su tutti i principali indici americani: Nasdaq -3,6%, S&P 500 -2,7% e Dow Jones -1,9%. Questo brusco rovescio ha acceso timori di una nuova fase di instabilità, alimentati anche dalle nuove restrizioni di Pechino sulle esportazioni di terre rare e da un clima di incertezza politica con lo shutdown federale in corso ormai da dieci giorni.
La volatilità è esplosa: il VIX ha segnato un balzo del 31,5% a 21,61 punti mentre l’indice Magnificent 7, che pesa per oltre il 35% sull’S&P 500 e oltre il 45% sul Nasdaq, ha perso il 3,8%. Tutti i settori dell’S&P 500 hanno chiuso in territorio negativo, ad eccezione dei beni di consumo essenziali (+0,3%); particolarmente colpiti sono stati i tecnologici (-3,5%) esposti al mercato cinese, gli energetici, indeboliti dal crollo del petrolio (-4,4% a 58,8 dollari al barile), e i beni di consumo discrezionali (-1,8%).
Sul fronte macroeconomico, l’incertezza interna prosegue con lo shutdown federale che sta ritardando la pubblicazione di dati chiave, incluso il report sull’inflazione di settembre e il payroll USA. L’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan ha segnalato un lieve calo a 55 punti, con aspettative inflazionistiche ancora elevate ma in leggera diminuzione (4,6%). Sul fronte materie prime, l’oro ha superato i 4.000 dollari l’oncia (+1%), mentre il rame ha registrato un crollo del 4,5%.
Le tensioni Usa-Cina hanno inoltre penalizzato i chipmaker americani (Amd -5,6%, Broadcom -3,7%, Qualcomm -5%) e i bancari regionali, mentre Pechino ha risposto con una tassa speciale sui porti per le navi statunitensi. I mercati predittivi indicano che lo shutdown potrebbe protrarsi fino a fine ottobre, mantenendo alta la tensione sui mercati.
Il quadro rimane quindi carico di rischi, con trader e investitori chiamati a rivalutare strategie e posizionamenti in vista delle prossime scadenze macroeconomiche e geopolitiche cruciali.
L’analisi tecnica del NASDAQ evidenzia un quadro complessivamente rialzista nell’arco temporale considerato, sebbene caratterizzato da fasi di volatilità e correzioni temporanee. Il prezzo di chiusura è passato da circa 18.500 punti a ottobre 2024 fino a sfiorare i 22.200 punti nell’ultimo dato disponibile (10 ottobre 2025). Tuttavia, il trend non è stato lineare: si sono alternate fasi di forte crescita a momenti di ritrazione e consolidamento.
Importanti correzioni si sono verificate tra febbraio e aprile 2025, con un calo dai 22.000 punti a circa 15.500, seguito da un recupero fino a 19.000 punti nel maggio 2025 e un intervallo laterale tra 19.000 e 21.000 punti fino alla fine di luglio. Da agosto in poi il titolo ha mostrato un deciso rialzo superando i 22.000 punti, per poi affrontare di una "importante" flessione nella prima metà di ottobre.
Le medie mobili a 14 e 50 giorni indicano una dinamica generalmente positiva: la media mobile a 14 giorni, più reattiva, si tiene al di sopra di quella a 50 giorni, segnale di un momentum rialzista. Tuttavia, gli incroci recenti e la fase di consolidamento suggeriscono prudenza e la possibile formazione di un punto di svolta.
L’RSI a 14 giorni ha mostrato periodi prossimi o oltre quota 70, indicando condizioni di ipercomprato e anticipando possibili correzioni di breve termine o consolidamenti.
I volumi di scambio hanno evidenziato picchi durante le fasi di forte movimento, confermando l’interesse degli investitori nei momenti chiave. Le oscillazioni giornaliere hanno mostrato elevate escursioni, segno di una volatilità accentuata con alternanza di rally e pause di incertezza.
L’analisi delle candele giapponesi evidenzia la presenza di candele verdi forti che consolidano il trend rialzista, alternati a doji e spinning top indicativi di indecisione.
Sono comparsi pattern di inversione come engulfing ribassista nei punti di ritracciamento, con livelli tecnici importanti osservati intorno a 19.000 punti come supporto e 23.000 punti come resistenza da monitorare attentamente.
La regressione lineare sui prezzi di chiusura conferma la forza del trend rialzista di fondo su scala medio-lunga, con una pendenza positiva che però si è leggermente appiattita nel recente periodo, suggerendo una possibile fase di consolidamento prima di una nuova mossa direzionale.
Il NASDAQ presenta un trend generale robusto supportato da medie mobili favorevoli, un RSI che segnala condizioni di ipercomprato e volumi consistenti nelle fasi di movimento. Gli investitori e trader dovrebbero considerare attentamente:
L’analisi tecnica dell'S&P 500 sugli ultimi sei mesi evidenzia un trend globale rialzista, pur caratterizzato da fasi di consolidamento e volatilità. Dopo una serie di ribassi significativi tra febbraio e aprile 2025, con il prezzo sceso sotto i 5.400 punti, il titolo ha recuperato terreno stabilizzandosi in un range rialzista intorno ai 6.650–6.700 punti negli ultimi giorni e solo la discesa del 10 ottobre 2025 ha proposto il retest del livello di supporto dei 6500-6550 punti.
Le medie mobili a 14 e 50 giorni confermano questa dinamica: la media a 14 giorni, più reattiva, segue da vicino la traiettoria dei prezzi, mentre quella a 50 giorni conferma la solidità del trend nel medio termine. Attualmente il prezzo si mantiene sopra entrambe, suggerendo forza rialzista e continuità del trend.
L’RSI a 14 giorni si trova in zona neutra-leggermente positiva (intorno a 55–60), indicando spinta sufficiente senza condizioni di ipercomprato, che sostiene il recente rialzo senza eccessi.
Dal punto di vista dei volumi, è stata rilevata una certa variabilità, con picchi importanti nei momenti di svolta, sintomo di forte interesse degli investitori.
L’escursione giornaliera dei prezzi mostra una volatilità accentuata in certe fasi, riflettendo momenti di incertezza seguiti da rally.
L’analisi dei pattern grafici e delle candele giapponesi evidenzia formazioni di candele a corpo lungo sia rialziste sia ribassiste, con pattern di inversione (engulfing, pin bar) che invitano a cautela soprattutto nella zona di congestione tra i 6.600 e 6.700 punti. Le aree di supporto si situano tra 6.400 e 6.450 punti, mentre le resistenze importanti si trovano tra 6.750 e 6.800 punti, livelli chiave da monitorare per i prossimi sviluppi.
L’applicazione della regressione lineare sui prezzi di chiusura conferma una pendenza positiva, a supporto del trend rialzista consolidato, anche se si osserva un leggero appiattimento che suggerisce una possibile fase di consolidamento tecnica.
In sintesi, i'S&P 500 presenta una solida tendenza positiva nel medio termine, sostenuta da medie mobili e regressione lineare, con segnali di momentum positivo e volumi significativi.
Tuttavia, la volatilità e le aree chiave di supporto/resistenza invitano a mantenere attenzione e prudenza sul breve termine, monitorando l’evoluzione di questi indicatori per confermare la prosecuzione o l’eventuale inversione del trend.
L’analisi tecnica EURUSD evidenzia un trend medio-lungo termine complessivamente rialzista, con il prezzo passato da circa 1.09 a inizio periodo a livelli recenti intorno a 1.17, pur attraversando fasi di volatilità e correzioni.
Le medie mobili a 14 e 50 giorni confermano questa dinamica: la media a 14 giorni, più reattiva ai movimenti, si attesta intorno a 1.1746, leggermente superiore al prezzo di chiusura recente (circa 1.166), suggerendo nel breve termine una leggera compressione del momentum rialzista. Nel medio-lungo termine, la media a 50 giorni, posizionata più in basso della 14 giorni, conferma però la solidità del trend rialzista complessivo.
L’RSI a 14 giorni è attualmente intorno a 29, segnalando una condizione di ipervenduto che può indicare un mercato “stanco” dopo la correzione, lasciando intravedere la possibilità di una sospensione della discesa o di un’imminente inversione nel breve periodo, benché non sia garanzia di un rimbalzo immediato.
I volumi mostrano una certa variabilità: picchi significativi nei momenti di svolta indicano partecipazione degli operatori, mentre sessioni più calme suggeriscono cautela. Le escursioni giornaliere moderate confermano un clima prudente.
L’analisi dei pattern e delle candele giapponesi evidenzia formazioni indicative di momentanee inversioni, come doji e engulfing ribassisti, soprattutto in aree di congestione. Un supporto chiave si colloca intorno a 1.16, mentre resistenze importanti si trovano tra 1.18 e 1.19, livelli fondamentali da monitorare.
La regressione lineare sui prezzi di chiusura conferma un trend rialzista moderato e stabile, sebbene la recente fase mostri un appiattimento della pendenza, indicando una possibile fase di consolidamento o debolezza momentanea.
EURUSD appare consolidato in un trend positivo di medio-lungo termine ma con segnali di cautela nel breve, specialmente in prossimità dei livelli di supporto e resistenza individuati.
In sintesi, il titolo EURUSD mostra un solido andamento rialzista con segnali tecnici di consolidamento e possibile inversione a breve, che richiedono una stretta osservazione degli sviluppi nei prossimi giorni per confermare la direzione futura.
L’analisi tecnica della coppia GBP-USD negli ultimi dodici mesi evidenzia un mercato complesso, caratterizzato da oscillazioni contenute e movimenti quotidiani relativamente limitati. Il trend a medio termine risulta prevalentemente laterale con una lieve spinta rialzista, come confermato dalle medie mobili a 14 e 50 giorni e dalla regressione lineare sui prezzi di chiusura.
Tra ottobre e novembre 2024 si è osservata una fase ribassista, seguita da un recupero tra dicembre 2024 e aprile 2025, con un rialzo più marcato in marzo-aprile.
Da maggio a settembre 2025 il mercato ha mostrato volatilità alternata tra rialzi e ribassi, mentre nell’ultimo mese la tendenza è risultata più debole e incerta.
I prezzi si sono mossi in un range definito tra un supporto fra 1.250 e 1.260 e una resistenza compresa fra 1.330 e 1.340, ambiti testati più volte senza rotture decisive.
Le medie mobili a 14 e 50 giorni indicano un trend senza forte direzionalità: la media mobile a breve termine segue con oscillazioni quella a lungo termine, confermando una dinamica “morbida” e una volatilità giornaliera contenuta. L’RSI a 14 giorni si posiziona in area neutra, senza segnali di ipercomprato o ipervenduto, evidenziando un equilibrio tra domanda e offerta senza spinte estreme.
L’analisi delle candele giapponesi segnala la presenza sporadica di pattern di inversione deboli, come doji e pin bar, che suggeriscono una certa indecisione di mercato, ma non si osservano formazioni forti di inversione o continuazione del trend come engulfing o hammer consolidate.
L’analisi della regressione lineare mostra una lieve inclinazione positiva, da circa 1.306 a inizio periodo agli attuali 1.334, a indicare un trend di bassa intensità rialzista. Il movimento appare però più laterale che deciso, con trend di consolidamento in un contesto di oscillazioni contenute.
Il range tra 1.250–1.260 rappresenta una solida area di supporto, mentre la fascia 1.330–1.340 costituisce la resistenza principale da monitorare per eventuali breakout o inversioni.
In sintesi, la coppia GBP-USD evidenzia un andamento laterale con una lieve tendenza rialzista, senza segnali tecnici forti di inversione o accelerazione. Le oscillazioni limitate e l’assenza di volatilità estrema suggeriscono cautela; è consigliato monitorare strettamente medie mobili, RSI, e livelli chiave per cogliere tempestivamente eventuali conferme di rottura o consolidamento.
L’analisi tecnica del GOLD, basata sui dati giornalieri degli ultimi dodici mesi circa, evidenzia un trend chiaramente rialzista, con un significativo aumento di prezzo da livelli intorno a 2.600-2.700 fino a superare i 4.000 nella fase più recente del periodo analizzato.
Negli ultimi sei mesi, il titolo ha mostrato un dinamismo marcato, con una progressione accentuata soprattutto dalla fine di marzo/inizio aprile 2025.
Le medie mobili semplici (SMA) a 14 e 50 giorni confermano la forza del trend: la SMA a breve termine si mantiene saldamente sopra quella a lungo termine, configurazione tipica di un mercato bullish in consolidamento. Questo indica una solida spinta rialzista, anche se l’RSI a 14 giorni tende a posizionarsi in zona di ipercomprato, segnalando possibili correzioni o consolidamenti a breve termine.
L’RSI elevato conferma il momentum forte, pur suggerendo prudenza rispetto a potenziali correzioni. Le escursioni giornaliere del prezzo e le formazioni di candele giapponesi (come pattern di inversione “engulfing” rialzisti) indicano fasi rilevanti di consolidamento e forti inversioni di momentum.
I livelli chiave individuati che hanno agito da resistenza si collocano tra circa 3.400-3.500 e successivamente sopra i 3.800 punti, mentre i supporti hanno limitato le correzioni nelle fasi di discesa. Questi rappresentano punti di riferimento cruciali per il posizionamento operativo.
L’applicazione di una regressione lineare sui prezzi di chiusura rivela una inclinazione positiva marcata, confermando la solidità del trend rialzista. Il trend appare ben definito e in crescita costante, con quella recente accelerazione che sottolinea la forza del momentum, anche se non si esclude la possibilità di fasi di consolidamento temporanee.
Il GOLD si presenta in fase di crescita significativa con un trend stabile e forte, confermato da medie mobili e regressione lineare, nonostante l’RSI elevato suggerisca prudenza per possibili correzioni o pause di consolidamento. L’assenza di dati sui volumi limita la conferma della partecipazione del mercato, ma la dinamica dei prezzi e i pattern tecnici sono chiari indicatori di una fase rialzista.
Questa evoluzione del GOLD positiva, mantenendo però attenzione sui livelli di supporto e resistenza per gestire al meglio le prossime mosse operative.
L’analisi tecnica del Crude Oil negli ultimi sei mesi circa mostra un andamento caratterizzato da forte volatilità e fasi alternate di rialzo e ribasso. Partendo da livelli intorno ai 72-73 dollari a ottobre 2024, il prezzo ha raggiunto picchi intorno agli 80 dollari nei primi mesi dell’anno, seguito da una fase di inversione ribassista che ha portato i prezzi a scendere sotto i 60 dollari nelle ultime settimane.
Dopo una forte salita culminata nei mesi invernali, con volumi elevati e valori superiori ai 75 dollari, il mercato ha mostrato un ribasso progressivo con una volatilità significativa. La discesa ha portato il Crude Oil sotto la soglia critica dei 60 dollari, testando livelli di supporto chiave in un contesto di mercato teso.
Le medie mobili semplici a 14 e 50 giorni rafforzano l’interpretazione di un momento ribassista nel breve termine: la media a 14 giorni (circa 62,4 dollari) si trova attualmente al di sopra del prezzo di chiusura più recente (intorno a 58 dollari), mentre la media a 50 giorni si attesta intorno a 63-64 dollari. Questi dati indicano che i prezzi sono scesi sotto entrambi i supporti dinamici, confermando la pressione ribassista.
L’RSI a 14 giorni, presumibilmente sotto la soglia di ipervenduto (30), evidenzia un mercato potenzialmente "stanco", dove una possibile inversione o una pausa nella discesa potrebbero verificarsi, benché il segnale non garantisca un’immediata ripresa.
I volumi hanno mostrato picchi rilevanti in corrispondenza di giorni particolarmente movimentati (oltre 400.000 contratti), mentre in altre fasi sono diminuiti parallelamente alla discesa dei prezzi. Le candele giapponesi e i pattern evidenziano frequenti formazioni ribassiste come "engulfing" e situazioni di indecisione come i "doji", soprattutto nei pressi dei livelli di prezzo chiave.
Il livello intorno a 65 dollari ha storicamente fatto da resistenza, mentre la fascia attuale intorno a 58 dollari rappresenta un importante supporto da monitorare attentamente.
L’analisi della pendenza della regressione lineare conferma la natura ribassista del trend nel periodo analizzato. Sebbene la pendenza negativa non sia estremamente ripida, indica chiaramente una pressione di vendita dominante.
In sintesi, il Crude Oil ha attraversato una fase di forte volatilità e discesa marcata dopo un picco rialzista. Indicatori come medie mobili e RSI sottolineano una condizione di ipervenduto e un trend ribassista attuale. I volumi suggeriscono una partecipazione attiva degli operatori in determinati momenti cruciali. Livelli chiave di supporto (intorno a 58 dollari) e resistenza (circa 65 dollari) dovranno essere osservati con attenzione per eventuali segnali di inversione o continuazione del movimento ribassista.