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GBPMonetary Policy

Revisione della BoE di giugno 2024: la "Vecchia Signora" si mantiene salda

Michael Brown
Senior Research Strategist
20 giu 2024
La riunione MPC di giugno è stata in qualche modo un riempitivo per il Comitato, con il tasso di interesse della banca nuovamente stabile al 5,25%, il massimo post-GFC, sebbene dopo un'altra votazione divisa tra i responsabili delle politiche. Nonostante l'inflazione sia tornata al target a maggio, i prezzi dei servizi ostinati e la campagna elettorale in corso hanno ritardato l'inizio previsto della normalizzazione della politica fino alla prossima riunione, in agosto.
Come era pienamente previsto, e già scontato in anticipo dai mercati finanziari, il Comitato di politica monetaria della Banca d'Inghilterra ha mantenuto il tasso di interesse della Banca al 5,25% al termine della riunione di politica di giugno. Questo, naturalmente, segna il settimo incontro consecutivo in cui il MPC ha mantenuto il tasso di interesse della Banca al suo massimo post-GFC, dal momento in cui il livello terminale è stato raggiunto lo scorso agosto.
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Ancora una volta, tuttavia, il MPC era diviso riguardo all'azione politica appropriata. Come durante la riunione del mese scorso, sia il membro esterno Dhingra che il Vice Governatore Ramsden si sono opposti a favore di un immediato taglio del 25bp. Il resto del Comitato, però, ha votato per mantenere invariato il tasso di interesse della Banca, risultando in un secondo 7-2 voto diviso tra i membri del MPC. È stato, tuttavia, degno di nota il fatto che il MPC abbia evidenziato come la decisione di non ridurre i tassi fosse "finemente bilanciata" per alcuni decisori politici, aumentando le possibilità di un taglio la prossima volta.

Oltre alla divisione dei voti, è stata la dichiarazione politica a catturare maggiormente l'attenzione, dato che non sono stati rilasciati nuovi pronostici economici.

In modo simile alla divisione dei voti, però, la dichiarazione politica non ha portato sorprese significative, ed è stata una copia quasi identica di quella rilasciata dopo la riunione di maggio. Ancora una volta, il MPC ha ribadito la necessità che la politica rimanga "restrictive per abbastanza tempo" al fine di riportare l'inflazione al target, sottolineando anche la necessità di monitorare segni di persistenza dell'inflazione e di "rivedere" quanto a lungo il tasso di interesse della Banca dovrebbe rimanere al suo attuale livello.

Alcuni potrebbero, naturalmente, essere un po' sorpresi dalla mancanza di cambiamenti significativi nella dichiarazione del MPC, nonostante i dati di ieri abbiano mostrato che l'IPC headline è sceso al target del 2% per la prima volta da metà del 2021. Anche se questo è, ovviamente, uno sviluppo positivo, è stato guidato principalmente da un continuo calo dei prezzi dell'energia, anziché dal mitigarsi delle pressioni inflazionistiche sottostanti. Infatti, gli stessi dati probabilmente hanno dato ai decisori politici qualche motivo di preoccupazione, con l'IPC dei servizi che corre al 5,7% YoY, non solo incompatibile con un ritorno sostenibile al target del 2%, ma anche notevolmente superiore alla previsione del 5,3% della BoE.

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Questa è, però, solo una delle tre ragioni principali per cui la 'Vecchia Signora' ha mantenuto ferma la politica questa volta. Gli sviluppi del mercato del lavoro, dove la crescita degli stipendi continua a correre vicino al 6% YoY, probabilmente hanno anche dissuaso i decisori politici da qualsiasi passo immediato per normalizzare la politica, in particolare con gli effetti dell'aumento del salario minimo di aprile, e i relativi aumenti di stipendio tra gli altri lavoratori meno pagati, ancora da vedere.

Forse più ovviamente, però, è il fatto che la riunione del MPC di giugno è avvenuta nel bel mezzo della campagna elettorale generale, precisamente 2 settimane prima del giorno delle elezioni. Sebbene ciò, tecnicamente, non impedisca al presunto politicamente indipendente MPC di apportare cambiamenti alla politica, la decisione di non rilasciare alcun commento pubblico durante la campagna ha limitato l'opportunità della Banca di guidare la formazione dei prezzi di mercato, rendendo così la decisione di mantenere ferma la politica di gran lunga l'opzione più facile.

La formazione dei prezzi di mercato si è spostata marginalmente in direzione accomodante dopo la decisione e la dichiarazione della BoE, presumibilmente a causa del fatto che la decisione era "finemente bilanciata" per alcuni membri del Comitato. La curva GBP OIS ora prevede quasi 50bp di tagli entro la fine dell'anno, mentre si prevede una probabilità del 95% che il primo taglio sia effettuato entro settembre, rispetto al 44%, e rispettivamente al 78%, prima della decisione.

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Anche gli asset del Regno Unito hanno avuto una reazione accomodante, seppur modesta, alla dichiarazione della BoE. Il cable si è indebolito, scendendo sotto il livello di 1.27, fino a un minimo giornaliero, mentre i gilts sono saliti lungo la curva, guidati dai titoli a 5 anni, che sono scesi di circa 4pb per scambiare al di sotto del 3.9% in termini di rendimento. Nel frattempo, le azioni del Regno Unito hanno trovato un po' di amore dopo il 'dovish hold', con il future FTSE in prima linea che ha guadagnato circa lo 0.5%, raggiungendo nuovi massimi giornalieri.

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Nel complesso, la decisione di giugno del MPC cambia poco nel grande schema delle cose.

Chiaramente, il prossimo passo nel tasso di banca è ancora destinato a essere un taglio, molto probabilmente alla riunione di agosto del MPC, in concomitanza con la pubblicazione del prossimo Rapporto sulla Politica Monetaria, a condizione che non ci siano brutte sorprese nei dati sull'inflazione di giugno che verranno pubblicati il mese prossimo. Tuttavia, è improbabile che detta riunione di agosto sia una decisione unanime, con i falchi del MPC probabilmente ancora preoccupati per il potenziale persistere dell'inflazione. Questa preoccupazione dovrebbe anche far sì che il ritmo della normalizzazione della politica rimanga relativamente graduale, con un solo ulteriore taglio di 25 bp, probabilmente a novembre, probabile prima della fine dell'anno.

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