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Lo scontro tra Elon Musk e Donald Trump rappresenta un punto di svolta nella loro relazione, precedentemente caratterizzata da una stretta alleanza. Le tensioni sono esplose principalmente a causa di divergenze sulla legge di bilancio statunitense, il cosiddetto "Big Beautiful Bill", che Musk ha criticato per l'aumento del deficit pubblico e i tagli agli incentivi per i veicoli elettrici e l'energia solare, senza toccare i sussidi per petrolio e gas. La faida si è intensificata con attacchi personali: Musk ha accusato Trump di essere menzionato nei file di Jeffrey Epstein, mentre Trump ha definito Musk "ingrato" e ha minacciato di revocare i contratti governativi delle sue aziende. Musk ha anche ventilato l'idea di fondare un nuovo partito politico, con un sondaggio su X che ha raccolto ampio supporto.
Il governo Trump sembra intenzionato a proseguire con la sua agenda economica, che include tagli agli incentivi per le energie rinnovabili e una politica di dazi aggressiva, come evidenziato dalle minacce di tariffe al 200% su importazioni da paesi come Cina, UE, Canada e Messico. Queste misure potrebbero complicare le operazioni di aziende come Tesla, che dipendono da mercati esteri per circa il 50% dei ricavi. Inoltre, Trump potrebbe rispondere alle provocazioni di Musk con azioni punitive, come la revoca di contratti federali per SpaceX e Tesla o indagini sul comportamento personale di Musk, incluse accuse di uso di droghe o sullo status di immigrato. Tuttavia, la dipendenza del governo USA da tecnologie come la navicella Dragon di SpaceX limita la fattibilità di alcune minacce, poiché un'espropriazione potrebbe compromettere interessi strategici americani.
Musk, dopo aver lasciato il ruolo di consulente nel Department of Government Efficiency (DOGE) a fine maggio 2025, sembra intenzionato a concentrarsi sulle sue aziende, in particolare Tesla, che sta affrontando una crisi significativa. Ha annunciato piani ambiziosi, come il raddoppio della produzione di veicoli negli Stati Uniti entro due anni e il lancio di modelli più economici per contrastare la concorrenza cinese, come BYD. Tuttavia, le sue mosse politiche, inclusa la provocazione di un nuovo partito politico, potrebbero mantenere alta la polarizzazione attorno al suo brand, rischiando ulteriori boicottaggi da parte dei consumatori progressisti e, ora, anche dai sostenitori di Trump. Musk potrebbe cercare una riconciliazione con Trump, come suggerito dalla sua risposta a un post di Bill Ackman, ma la situazione rimane fluida.
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Le aziende di Musk, in particolare Tesla e SpaceX, sono vulnerabili alle ritorsioni di Trump. La minaccia di tagliare i contratti governativi potrebbe colpire SpaceX, che dipende da commesse della NASA e del Pentagono, anche se la sua posizione strategica (ad esempio, con la navicella Dragon) rende improbabile un'azione drastica. Tesla, invece, è già sotto pressione: le vendite globali sono in calo (Europa -49%, Cina in difficoltà) e il brand è danneggiato dall'associazione con le posizioni politiche di Musk, che hanno alienato sia i consumatori progressisti sia, ora, i sostenitori di Trump. Inoltre, l'eliminazione degli incentivi fiscali per i veicoli elettrici e l'energia solare potrebbe danneggiare la divisione di stoccaggio energetico di Tesla, anche se Musk sostiene che l'azienda possa competere senza sussidi grazie ai suoi margini e all'integrazione verticale.
Il titolo Tesla ha subito gravi perdite nel 2025. Il prezzo attuale è di 295,14 USD, in calo del 45% da inizio anno, con un crollo del 14% il 5 giugno 2025, quando la faida Musk-Trump è esplosa, cancellando circa 150 miliardi di dollari di capitalizzazione in un solo giorno. Da dicembre 2024, quando il titolo era a circa 400 USD, è sceso a 235 USD a marzo, con un rimbalzo del 5% il 6 giugno nel premercato. Le cause includono il calo delle vendite globali (-13% nel primo trimestre 2025), la concorrenza di BYD e altri produttori cinesi, e la crisi reputazionale legata alle scelte politiche di Musk.
L'accelerazione rialzista è terminata con una brusca inversione. Il prezzo da tenere è 220 dollari. Sotto tale livello potrebbero innescarsi ulteriori ribassi. In queste occasioni non bisogna sottovalutare le forze delle mani forti sui titoli, anche solo per fare pressione agli azionisti del titolo.
Il Calendario Economico è uno strumento dinamico che fornisce aggiornamenti in tempo reale. Utilizzatelo per pianificare le vostre decisioni di trading e gestione del rischio.
Rimanete informati e buona settimana di trading!