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L'oro ha registrato una performance straordinaria nel 2025, con un apprezzamento complessivo di 61,90% da inizio anno, consolidandosi come il migliore tra gli asset finanziari globali. L'analisi tecnica evidenzia un trend fortemente rialzista nel periodo settembre-dicembre 2025, con il prezzo che è transitato da $3.500 a $4.243 per oncia troy, riflettendo la convergenza di fattori macroeconomici strutturali e decisioni di politica monetaria della Federal Reserve
La Federal Reserve ha confermato il suo ciclo di allentamento con il terzo taglio consecutivo di 25 punti base il 10 dicembre 2025, portando il target range dei federal funds rate a 3,50%-3,75%.
Questa decisione, sebbene attesa dai mercati, è stata caratterizzata da una divisione interna significativa, con tre membri votanti contrari—il primo dissenso compatto da settembre 2019.
La spaccatura riflette le tensioni tra due priorità contrastanti: il deterioramento del mercato del lavoro e i livelli di inflazione persistentemente elevati sopra i target della banca centrale.
Nonostante il taglio, la Federal Reserve ha mantenuto una postura prudente per il 2026, proiettando un solo ulteriore taglio durante il prossimo anno, segnalando un pausa prolungata nel ciclo di allentamento.
Questa comunicazione cauta ha contenuto i guadagni dell'oro nel breve termine, poiché gli operatori ricibiscono segnali di potenziale "hawk cuts"—riduzioni motivate da preoccupazioni sulla stabilità del sistema piuttosto che da forte supporto economico.
Dinamiche dell'Indice del Dollaro: Il taglio dei tassi ha determinato un indebolimento dell'USD Index a minimi di sette settimane. Poiché l'oro è quotato in dollari, l'indebolimento della valuta statunitense aumenta la competitività dell'oro per i compratori internazionali, costituendo un driver diretto per l'apprezzamento dei prezzi. L'incertezza riguardante la futura direzione della politica monetaria della Fed—alimentata da speculazioni su una possibile leadership più colomba alla banca centrale nel 2026—continua a pesare sulla forza del dollaro.
Scenari Macroeconomici di Supporto: Gli attuali fondamentali per l'oro rimangono costruttivi su orizzonti medio-lunghi. La combinazione di debito sovrano crescente, policies monetarie espansive globali, incertezze geopolitiche (incluse tensioni Russia-Ucraina e situazioni in Venezuela) e la riduzione dei tassi reali creano un contesto favorevole. Gli esperti del settore evidenziano come il "nuovo floor" per l'oro sembra essersi assestato attorno ai $3.000 per oncia, rispetto ai $2.000 precedenti, suggerendo una traslazione verso l'alto dei livelli di valutazione di equilibrio.

Le analisi tecniche specializzate identificano una bullish flag in formazione nella struttura dei prezzi dell'oro, con il consolidamento tra $4.190 e $4.265 che probabilmente precede un breakout decisivo.
Se il supporto critico a $4.190 regge, il target intermedio è posizionato a circa $4.300, mentre un breakout superiore potrebbe portare il prezzo verso $4.500 e oltre durante una continuazione della trendline rialzista.
L'argento ha registrato una performance relativa straordinaria nel periodo settembre-dicembre 2025, con un apprezzamento del 48,88% rispetto al 21,23% dell'oro. Questo divario di 27,65 punti percentuali riflette una significativa compressione del Gold/Silver Ratio, che è declinato da 83,33:1 a 67,86:1, una riduzione del 18,57%.
La dinamica è stata alimentata da fattori strutturali rilevanti. La forte domanda industriale rappresenta il driver principale, con l'argento che beneficia della crescente applicazione in tecnologie a energia pulita e pannelli solari. L'inclusione nella lista dei minerali critici statunitensi ha rappresentato un catalyst significativo, attirando acquisti istituzionali considerevoli. Parallelamente, la riduzione delle scorte fisiche globali ha supportato la price discovery positiva, mentre il contratto marzo 2025 del MCX (Multi Commodity Exchange) ha raggiunto massimi storici di ₹1.91.800 per chilogrammo, segnalando la forza sottostante del mercato fisico.
I precedenti storici di compressione del ratio forniscono un contesto illuminante. Durante il ciclo 1979-1980, il rapporto si è compresso dal 30:1 al 16:1, con l'argento che ha registrato un apprezzamento dell'800%. Nel periodo 2010-2011, la compressione è avvenuta dal 65:1 al 32:1, accompagnata da un rialzo dell'argento del 500%. La compressione attuale, da 104:1 a 73:1, rimane quindi in progresso, suggerendo che il ciclo di outperformance dell'argento potrebbe continuare se i fondamentali di domanda industriale si mantengono solidi.
Per gli operatori, il rapporto oro/argento rappresenta uno strumento di relative value significativo. Gli analisti esperti consigliano di comprare argento su ribassi finché il ratio rimane sopra i 70:1, poiché storicamente un'ulteriore compressione verso 50-60:1 è probabile durante le fasi espansioniste dei cicli dei metalli preziosi.
Il MACD rimane positivo secondo le analisi tecniche contemporanee, sebbene segnali di affievolimento suggeriscano che il prezzo sta consolidando prima di una potenziale nuova spinta direzionale. La perdita di momentum secondo l'indicatore omonimo rappresenta una fase di transizione naturale prima dell'accelerazione successiva.
La volatilità è aumentata significativamente nel periodo in questione. L'ATR a 9 giorni si attesta a 59,88 punti (1,42% del prezzo), mentre l'ATR a 20 giorni raggiunge 71,31 punti (1,69% del prezzo). Questa volatilità espansa rappresenta l'aumento delle oscillazioni dovute alle aspettative sulla Fed e ai flussi geopolitici. Per gli operatori, ciò suggerisce di aumentare i range di stop-loss in linea con la maggiore variabilità giornaliera.
L'oro presenta un trend decisamente rialzista nel periodo analizzato, con il prezzo situato sopra tutte le medie mobili significative.
La media mobile a 20 giorni si attesta a $4.203,40, fornendo supporto dinamico al movimento rialzista, mentre la media mobile a 200 giorni rimane ancorata a $3.530,26, rappresentando una barriera psicologica e tecnica di lungo termine.
Il coefficiente di regressione lineare è particolarmente significativo: con uno slope di $62,80 per periodo, il trend presenta una R-squared di 0,9758, indicando una relazione quasi perfetta tra il tempo e il movimento dei prezzi[Analisi Personale]. Questo elevato R-squared suggerisce una tendenza molto lineare e sostenuta, riducendo il rumore di breve termine e confermando la forza organica del movimento.
L'RSI(14) dell'oro mostra letture estremamente elevate intorno a 62,90 su scala a 14 giorni, mentre il dato composito attraverso diversi periodi varia da 60,17 a 61,07. Sebbene non ancora in territorio di overbought tecnico (>70), questi valori indicano una forza di momentum significativa ma non estrema.
L'RSI è rimasto in zona neutra (50-60), permettendo spazio per ulteriore apprezzamento prima di dover affrontare condizioni di ipercomprato.
Secondo le analisi tecniche specializzate, un rimbalzo dell'RSI verso 70 durante un break della resistenza recente costituirebbe una potente conferma della continuazione del trend rialzista, mentre una rotazione verso i 40-50 in caso di correzione offrirebbe eccellenti punti di riacquisto per i trend-following traders.
XAU/USD consolida intorno ai $4.243 in una zona di accumulazione che richiede pazienza prima di entrate aggressive, con una struttura tecnica marcatamente rialzista supportata da supporti solidi. La resistenza principale a $4.381, all-time high e barriera psicologica, rappresenta il target primario per una continuazione rialzista decisa, mentre il livello intermedio tra $4.265 e $4.280 – recente swing high e breakout point – fungerà da confirmazione per nuovi long. Sotto il prezzo attuale, il supporto critico tra $4.190 e $4.205 emerge dalla confluenza della 20-day SMA e di una precedente resistenza, seguito dal pivot chiave a $4.160 – anchor del trend rialzista, la cui rottura sposterebbe la visione verso il ribassismo – e dal livello psicologico maggiore a $4.100, dove si attende strong buying interest.

Lo scenario rialzista presenta una probabilità del 65% e si baserebbe sull'indebolimento prolungato dell'USD Index, sulla continua compressione dei tassi reali, sull'escalation geopolitica (Russia-Ucraina, tensioni commerciali USA-Cina) e sulla continuazione degli acquisti da parte delle banche centrali. In questo contesto, il prezzo dovrebbe rompere la resistenza a $4.265-$4.280 per raggiungere un target intermedio di $4.300-$4.350, con possibile estensione verso $4.500 e oltre se il momentum si rafforza.
Lo scenario di consolidamento presenta una probabilità del 25% e potrebbe verificarsi in caso di pausa tecnica dopo il forte rally, in attesa di chiarimenti sulla forward guidance della Fed per il 2026 e durante l'alternanza tra fasi di accumulo e distribuzione. In questo caso, il prezzo oscillerebbe tra $4.160 e $4.280 per 2-4 settimane, con nuova direzionalità successiva.
Lo scenario ribassista, con probabilità più contenuta del 10%, si concretizzerebbe in caso di rinascita della forza del dollaro, di tassi reali in risalita per inflazione persistente, di de-escalation geopolitica sorprendente e di crescita economica superiore alle attese. In questo caso, il supporto a $4.160 rappresenterebbe la prima difesa, seguito da $4.100, dalla media mobile a 20 giorni a $3.950 e dal supporto intermedio a $3.750-$3.800.
I livelli tecnici di maggiore rilevanza rimangono la resistenza in area 4.265–4.280, considerata zona chiave per potenziali estensioni del trend, il supporto primario a 4.190–4.205 e quello successivo a 4.160. Tra gli indicatori da osservare, si segnalano un eventuale movimento dell’RSI verso quota 70 in caso di break rialzista, l’incremento dei volumi durante una rottura della resistenza e una chiusura settimanale sopra 4.265 come segnale di solidità del momentum.
L’analisi delle correlazioni mostra che l’USD Index tende a muoversi in modo inverso rispetto all’oro: un suo indebolimento generalmente sostiene le quotazioni del metallo. Analogamente, i rendimenti dei Treasury statunitensi a 10 anni mantengono una relazione inversa con il prezzo dell’oro. Anche il Volatility Index (VIX) rappresenta un indicatore di rilievo, poiché fasi di maggiore volatilità spesso coincidono con un aumento della domanda di beni rifugio. Infine, la performance relativa dell’argento offre un’ulteriore chiave di lettura: un’eventuale sovraperformance dell’argento può suggerire una rotazione verso un contesto più orientato al rischio nel comparto dei metalli preziosi.
Nel complesso, a dicembre 2025 il quadro tecnico dell’oro riflette una struttura di trend primario di lungo periodo ancora impostata positivamente, sostenuta da fattori macroeconomici quali la politica monetaria espansiva della Fed, la debolezza del dollaro e il contesto geopolitico incerto. Da un punto di vista tecnico, la configurazione rimane coerente con un trend rialzista supportato da RSI bilanciato, medie mobili ascendenti e una trendline ben definita. Inoltre, la recente riduzione del rapporto oro/argento introduce un elemento di possibile valore relativo, con l’argento che continua a mostrare segnali di forza relativa nel settore.
In prospettiva, il range compreso tra 4.265–4.280 rappresenta un’area di attenzione per valutare la continuità del movimento direzionale, mentre la fascia 4.210–4.240 rimane una zona di consolidamento significativa, coerente con la fase intermedia di un ciclo tecnico più ampio.
I livelli tecnici di maggiore rilevanza rimangono la resistenza in area 4.265–4.280, considerata zona chiave per potenziali estensioni del trend, il supporto primario a 4.190–4.205 e quello successivo a 4.160. Tra gli indicatori da osservare, si segnalano un eventuale movimento dell’RSI verso quota 70 in caso di break rialzista, l’incremento dei volumi durante una rottura della resistenza e una chiusura settimanale sopra 4.265 come segnale di solidità del momentum.
L’analisi delle correlazioni mostra che l’USD Index tende a muoversi in modo inverso rispetto all’oro: un suo indebolimento generalmente sostiene le quotazioni del metallo. Analogamente, i rendimenti dei Treasury statunitensi a 10 anni mantengono una relazione inversa con il prezzo dell’oro. Anche il Volatility Index (VIX) rappresenta un indicatore di rilievo, poiché fasi di maggiore volatilità spesso coincidono con un aumento della domanda di beni rifugio. Infine, la performance relativa dell’argento offre un’ulteriore chiave di lettura: un’eventuale sovraperformance dell’argento può suggerire una rotazione verso un contesto più orientato al rischio nel comparto dei metalli preziosi.
Nel complesso, a dicembre 2025 il quadro tecnico dell’oro riflette una struttura di trend primario di lungo periodo ancora impostata positivamente, sostenuta da fattori macroeconomici quali la politica monetaria espansiva della Fed, la debolezza del dollaro e il contesto geopolitico incerto. Da un punto di vista tecnico, la configurazione rimane coerente con un trend rialzista supportato da RSI bilanciato, medie mobili ascendenti e una trendline ben definita. Inoltre, la recente riduzione del rapporto oro/argento introduce un elemento di possibile valore relativo, con l’argento che continua a mostrare segnali di forza relativa nel settore.
In prospettiva, il range compreso tra 4.265–4.280 rappresenta un’area di attenzione per valutare la continuità del movimento direzionale, mentre la fascia 4.210–4.240 rimane una zona di consolidamento significativa, coerente con la fase intermedia di un ciclo tecnico più ampio.