Il dollaro non riesce a mostrare una buona direzionalità ed è caratterizzato da quella che possiamo definire come una sorta di lateralità per lo più non ben definita, il che rende difficile studiare situazioni potenzialmente operative sulla maggior parte delle divise, eccezion fatta per la sterlina che si sta distinguendo in questo quadro di indecisione, consolidando per il momento intorno ai livelli di massimo raggiunti dopo la rottura rialzista di cui abbiamo discusso nei precedenti aggiornamenti e mostrando una situazione tecnica ancora abbastanza ben definita, che in caso di rottura di area 1.31 ¾ potrebbe condurre a tentativi di estensione ulteriore oltre area 1.3200, verso 1.32 ¾.
Interessante anche studiare il petrolio che, dopo la decisione dell’OPEC di tagliare ulteriormente la produzione giornaliera, portandola da 1.2 milioni di barili a 1.7 milioni con la proposta volontaria da parte dell’Arabia di tagliare ulteriormente la propria produzione di 400mila barili a patto che tutti i Paesi produttori rispettino in maniera precisa le proprie quote, ha provato a consolidare sui livelli di massimo. Tecnicamente è importante studiare dei possibili allunghi oltre l’area di 59.70, zona che se superata potrebbe condurre le quotazioni verso l’area rotonda e psicologica di 60, il che potrebbe aprire le porte a tentativi di estensione ulteriore verso 6.030, 60.50 e 61.00, tenendo conto che in caso di ripiegamenti oltre zona 57.70 i prezzi potrebbero tentare delle estensioni verso 57.30 e 56.70.
Importante anche continuare a guardare gli indici di borsa, con lo S&P500 che continua a rimanere in prossimità dei massimi e sul quale probabilmente troveremo una direzionalità ben definita a partire dalla giornata di venerdì, quando per l’appunto arriveranno le notizie relative all’incontro tra Trump e la Cina. Dei grafici settimanali mostrano che siamo di fronte ad una settimana potenzialmente decisiva, dopo la candela di forte indecisione che si è creata settimana scorsa, una candela che mostra delle ampie ombre a ribasso, con un corpo molto stretto e vicino ai massimi, il che indica che in caso di rottura rialzista il mercato potrebbe tentare delle nuove estensioni verso 3.160 e 3.170. Il Dax per il momento, mostra buone correlazioni con gli indici americani, anche se mostra una mancanza di forza relativa che non ha condotto le quotazioni oltre i massimi relativi precedenti e che le sta mantenendo tra gli ultimi massimi e minimi, rendendo difficile interpretare tecnicamente dei livelli interessanti.