Nella giornata di ieri sono stati rilasciati i dati sull’inflazione europea, che confermano, se mai ce ne fosse bisogno, quanto siamo lontani dagli obiettivi della Banca Centrale Europea di arrivare vicino al 2%, con un dato su base annuale all’0.8%, inferiore rispetto alle attese di 0.9% ed una rilevazione core (che dunque non tiene conto delle componenti energetiche ed alimentari) all’1%, come da attese. Comunicati anche l’inflazione inglese, lievemente inferiore rispetto alle attese (1.7% vs attese di 1.8% su base annuale), con l’indice dei prezzi al consumo che ha confermato le aspettative degli analisti a 1.7%. Tutti questi dati, come ribadito durante la settimana, non stanno avendo effetto sui prezzi di mercato, nè nel lungo periodo, tantomeno nel breve, dove gli occhi continuano ad essere puntati sulla risoluzione della, come direbbe Umberto Eco, vexata quaestio (letteralmente, una questione già ampiamente discussa). Si, ci stiamo naturalmente riferendo alla brexit che oggi catalizzerà totalmente l’attenzione del vertice dei capi di stato europeo, l’ultimo appuntamento ufficiale all’interno del quale potrà trovarsi un accordo tra UK e UE. A Londra l’area che si respira è di totale incertezza, si mira a raggiungere la stesura di un testo “politico”, da aggiustarsi in seguito da un punto di vista tecnico, ed ora la questione sulle prime pagine è relativa alla riscossione dell’Iva nell’Irlanda del Nord. Non commentiamo nello specifico i tecnicismi discussi, non è nel nostro interesse farlo, se mai diventerà importante ci ragioneremo insieme, il fatto è che continuano quelle che in sala operativa definiamo “rollercoaster”, ossia montagne russe. Ieri la sterlina ha mostrato delle discese da 1.2790 a 1.2660, area raggiunta dopo alta volatilità bidirezionale (si guardi il grafico a 5 minuti qui sotto, dove vedete l’area gialla che identifica la giornata di ieri a partire dalle 10.30, fino ad arrivare alle 19.30), per poi ripartire fino a 1.2870.
Sarà importante prestare attenzione a qualsiasi notizia che verrà rilasciata in quanto i mercati potrebbero essere interessati su tutti i fronti, dati gli effetti correlativi a favore o contro il rischio. Ribadiamo il concetto che qualsiasi notizia pro accordo potrebbe innescare degli scenari di risk on, con vendita di yen a finanziamento degli acquisti di attività di rischio ed una sterlina in spolvero contro dollaro, e di conseguenza contro le altre divise (attenzione in questo caso agli effetti moltiplicativi di volatilità su GbpJpy), mentre notizie contro il raggiungimento di un accordo potrebbero condurre ad effetti contrari, con il dollaro americano da inserire come protagonista aggiuntivo in quanto il mercato potrebbe cercare rifugio in esso, oltre che su franco svizzero ed oro. Passiamo ora come sempre a guardare il mercato da un punto di vista tecnico, con la consapevolezza che il vento in mare si sta alzando, vento che tra l’altro potrebbe mostrare continui cambi di direzione. Se si spiegano tutte le vele quando si lavora, si rischia di andare molto veloci ma anche di ribaltarsi, attenzione.
La parte alta del canale ribassista giornaliero tracciata dai massimi del 25 giugno ha confermato il suo ruolo da supporto dinamico (unitamente alle zone da scambio di ruolo – ovvero resistenze statiche che sono divenute supporti statici, ben visualizzabili su time frame inferiori), e dopo aver condotto l’altro ieri ai target studiati, ha condotto le quotazioni al test della parte alta della congestione studiata ieri tra 1.0990 e 1.1060. Lo stocastico daily non sta girando a ribasso insieme a prezzi sotto 1.10 ¾, e la sua entrata in zona di ipercomprato potrebbe essere propedeutica a prese di forza delle quotazioni con possibilità di estensione verso il prossimo livello tecnico posto a 1.1110, livello che se raggiunto potrebbe lasciare spazio ad ulteriori tentativi di approdo verso 1.11 ¼ e 1.1145.
I prezzi si sono mantenuti in congestione sui livelli di massimo relativi di periodo, andando a creare una figura di potenziale continuazione rialzista, seppur non precisa da un punto di vista tecnico (non è un rettangolo, non è un triangolo, non è una bandiera), ma la price action ci sta mostrando una tenuta dell’area statica di supporto. Un superamento dei massimi posti in area 108.90 potrebbe dare adito a tentativi di estensione verso 109.00 e 109 ¼, zona dove passano dei punti statici precedenti da scambio di ruolo. Difficile ancora valutare scenari ribassisti, che da un punto di vista tecnico risultano ancora studiabili, a nostro parere, soltanto sotto area 107 ¾, circa una figura sotto rispetto ai livelli attuali, ma ribadiamo il concetto che in caso di uscita di flussi di capitale dalle borse, lo yen potrebbe significativamente apprezzarsi e potrebbe essere seguito a vista, con potenziali classi di volatilità stimate che potrebbero condurre le quotazioni verso area 106.50, 105.75 ed eventualmente i minimi daily di fine agosto.
L’area di estensione studiata ieri è stata nuovamente raggiunta, ed ora il mercato ha preso una pausa grazie alla formazione di una divergenza ribassista a 4 ore. Qui mostriamo però un grafico daily, per mostrare come le aree di attrazione precedenti abbiano effettivamente funto da riferimenti che arrivano dal passato, così da trasmettere l’idea che in caso di superamento dell’area di 1.28 ¾ i prezzi potrebbero tentare di estendere verso massimi precedenti, da non guardare però in maniera asettica su questo time frame, ma da “esplodere” su time frame più bassi, in questo caso specifico un grafico orario risulta il più adatto da guardare, a causa dei massimi e minimi precedenti ben segnati ed evidenziabili. 1.29 figura, 1.29 ¼, 1.2940 e 1.2975 i primi livelli significativi, sui quali il mercato potrebbe mostrare frenate. 1.2655 il livello oltre il quale cominciare a studiare eventuali ridimensionamenti, in caso di divergenza a 4 ore ancora ben carica, con 1.2600, 1.2575 e 1.25 ¼ che potrebbero fare da attrazione. Attenzione all’altissima volatilità, come direbbe qualcuno, dato che oggi siamo in vena di citazioni, “don’t try this at home”, se non siete molto propensi al rischio.
Il mercato si è comportato perfettamente, andando a testare l’area vista ieri di 0.6725 che, non essendo stata superata (ricordiamo che il punto principale per valutare estensioni era stato individuato in 0.6710), ha portato a dei rimbalzi dei prezzi, che continuano a mantenersi all’interno del canale daily analizzato. Tecnicamente il mercato non sta fornendo degli spunti interessanti, l’unico scenario analizzabile, un po’ forzatamente, risulta l’orario, sul quale, in caso di rottura secca di area 0.6795, potrebbero verificarsi estensioni verso 0.6810 e 0.6825, dopo che il mercato ha provato ad andare in divergenza ribassista h1, senza confermarla.
Il triangolo di continuazione orario visto ieri ha condotto i prezzi sui massimi precedenti e la situazione tecnica rimane esattamente quella vista ieri. In caso di superamento di area 12.690 potremmo assistere a tentativi di estensione verso i massimi daily precedenti posti a 12.740. Scenari ribassisti possono presentarsi in caso di formazione di una divergenza ribassista a 4 ore, attualmente possibile, con l’idea che se essa dovesse formarsi con prezzi sotto i massimi formati ieri, si potrebbe pensare a ridimensionamenti verso 12.600, 12.555 (dove iniziano a passare delle confluenze grafiche di livello 1 e 3 che potrebbero fungere da supporto), con possibili estensioni verso il 500 figura in caso di abbandono dell’ultimo livello citato.
Le borse americane continuano a rimanere sostanzialmente correlate alle europee ed occorre, a nostro parere, seguire potenziali tentativi di ripartenza sopra 2.995, area che potrebbe, se superata, condurre ai massimi precedenti battuti due giorni fa, che se superati potrebbero condurre verso 3.010 e 3.020. Perdura il canale rialzista h4 con uno stocastico che sta perdendo sincronia con i prezzi. In caso di arrivo sulla prima area oltre 3.000, con uno stocastico a 4 ore girato a rialzo, potremmo avere una rinforzo tecnico dei potenziali scenari di estensione visti. Continuiamo a considerare possibile lo studio di eventuali tentativi di ridimensionamento verso 2.925 in caso di superamento di area 2.940, con l’area di 2.965 che potrebbe condurre a colpire le prime nuovle di ordini di stop (siano essi di stop loss o di stop entry).
Lo stocastico a 4 ore che ieri ha girato a rialzo insieme ai minimi di prezzo ha confermato la mancata possibilità di valutare delle estensioni ribassiste oltre l’area di 1.473 che, se fosse avvenuta, avrebbe potuto condurre, come visto, a tentativi di estensione verso 1.470, 1.465 ed i minimi di periodo. Qui la situazione tecnica non cambia rispetto a quanto visto ieri. Riportiamo, per comodità, l’analisi. Il metallo giallo si trova ancora in una fase di consolidamento all’interno di una potenziale bandiera daily, con perdita di momentum ribassista, il che deve far considerare la possibilità che in caso di ripartenza oltre area 1.523 i prezzi potrebbero tentare delle sortite verso 1.535 e 1.555.
Sul petrolio, un copia e incolla di ieri descrive la situazione attuale. Occorre infatti continuare a seguire un tf h4, che si sposa perfettamente con il daily visto ieri e che, inizia a mostrare la potenziale formazione di un canale ribassista a 4 ore. Sotto area 52.30, potrebbe aprirsi la strada per il recupero dei minimi, in area 51.50. Scenari rialzisti potenziali non mostrano buoni r/r, a meno di attendere estensioni oltre area 53.90, per potenziali approdi verso area 54.30, 54.50 e 54.70.