Dax sotto i 10.000 punti. Oggi è il turno della BCE
Nuovi minimi delle borse
Come da attese le borse hanno compiuto nuovi minimi, con il Dax sceso sotto i 10.000 punti e lo S&P500 che ha sfiorato quota 2.600. I flussi di capitale ce lo stavano dicendo, ed i movimenti non hanno tardato ad arrivare. Ieri la Banca Centrale di Inghilterra ha tagliato i tassi di interesse di 50 punti base, portandoli a 0.25%, confermando il Quantitative Easing in essere e, dal nostro ufficio di Londra, pur non essendo medici, ci attendiamo che possa essere implementata qualche misura di quarantena nel corso delle prossime tre settimane, il che potrebbe condurre l’istituto centrale britannico ad implementare ulteriori misure di allentamento monetario. Oggi sarà il turno della Banca Centrale Europea e sarà bene che si comunichino delle misure importanti di sostegno alla cozzaglia di Stati che si è voluto accomunare sotto la moneta unica europea, altrimenti gli impatti sull’economia reale dell’area euro, a partire dall’Italia potrebbero risultare molto severi. Anni fa, avevamo suggerito nelle stanze della BCE (argomento a cui il Sole 24 Ore ha lasciato in maniera lungimirante spazio nel 2016), l’ipotesi di helicopter money. Non crediamo che purtroppo verrà implementato, anche se a nostro parere, adesso sarebbe il momento per farlo. Se avete voglia, prendetevi 5 minuti di tempo per andare a leggere di cosa si tratta, cliccando sul link che trovate qui sopra. Oggi seguiremo con attenzione quanto ci comunicheranno da Francoforte, le attese sono alte e se esse non dovessero essere rispettate, aspettiamoci delle discese ancor più copiose dei listini, purtroppo. In tanti ragionano sul corridoio dei tassi di interesse, chiedendosi quale possa essere il livello adeguato di tassi, a nostro parere occorre invece ragionare sulla trasmissione di liquidità alle imprese che attualmente si trovano in difficoltà. Purtroppo il sistema europeo è banco centrico, il che significa che probabilmente, se si deciderà di procedere su questa strada, tutto il credito disponibile passerà per le banche, anche se è verosimile che gli venga impedito di utilizzare il denaro messo a disposizione per effettuare operazioni che non siano connesse a prestiti a tassi molto agevolati alle imprese. E’ altresì possibile che si arrivi alla decisione di ampliare l’attuale QE, aumentandolo da 20 miliardi al mese ad una cifra che potrebbe essere individuata nel doppio o in 50 miliardi. La Lagarde crediamo abbia capito che l’inflazione non sia più un target da perseguire e, in questo momento, con il petrolio sui minimi e le difficoltà che stiamo vivendo, andare a rinunciare nel breve periodo a rincorrere un obiettivo comunque non raggiungibile, al fine di provare a dare un aiuto all’economia, ci sembrerebbe una scelta razionale e condivisibile dai mercati.
Petrolio ancora sotto pressione
Il petrolio continua a rimanere sotto pressione pur avendo mostrato dei lievi tentativi di rimbalzo dopo aver toccato l’area di 27.50. Martedì ci trovavamo di fronte a formazione di minimi crescenti e di massimi statici, il che, scrivevamo “indica una compressione che potrebbe condurre a tentativi di ripartenza sui quali però prestare molta attenzione in quanto la bidirezionalità del mercato e l’elevata volatilità potrebbero farla ancora da padrone”. Dopo dei primi tentativi di allungo rialzista, il mercato è tornato a quotare sotto area 31.50 e ci stiamo avvicinando a livelli che occorre monitorare. Per quanto concerne i ragionamenti a livello macroeconomico, nulla è cambiato rispetto a quanto visto qualche giorno fa (rimandiamo al nostro articolo per chi volesse approfondire), oggi continuiamo a concentrarci sui livelli tecnici da monitorare, dato che ieri ci sono stati dati dei riferimenti dal mercato. Ci troviamo ancora in congestione, con 30.00 e 36.50.00 come livelli da seguire prima di pensare a delle rotture, da una parte o dall’altra. I livelli tecnici da seguire in caso di rialzi, a nostro parere passano per 37.30, 38.90 e 39.30, mentre in caso di discesa oltre il 30.00, abbiamo dei primi punti sui minimi di 29.70, 28.30 e 27.50. Più nell’intraday i livelli risultano più sporchi e l’area di 32.15 inizia a rivelarsi interessante, con la possibilità che in caso di discesa sotto tale zona le quotazioni tendano a possibili estensioni verso 31.20 e 30.50.
Valutario: continua la pausa sul dollaro
Continuano le prese di profitto per il dollaro americano e notiamo una rinnovata pesantezza delle commodity currencies. Continuiamo a seguire yen e franco come valute rifugio, in grado di seguire i movimenti dei listini e teniamo gli occhi puntati su EurCHf, che potrebbe incontrare dei flussi puri di vendita e tentare delle rotture dei minimi settimanali puntando il superamento di area 1.0500.
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