L'S&P 500 ha, al momento della scrittura, registrato 30 chiusure record quest'anno, il numero più alto dal 1970 quando sono state registrate 70 chiusure record. Su base proporzionale, l'indice di riferimento ha chiuso a un record il 26% di tutti i giorni di contrattazione nel 2024. Se il mercato dovesse mantenere questo ritmo per l'intero anno - il che, ovviamente, non è affatto garantito - rappresenterebbe il terzo miglior anno di sempre, dopo il 1995 e il 2021, in termini di percentuale di giorni di contrattazione in cui il mercato ha segnato una nuova chiusura record.
In modo simile, è stato interessante vedere, lunedì, sia l'S&P 500 che il Nasdaq 100 chiudere la giornata in positivo, nonostante Nvidia - definita da alcuni come la "azione più importante al mondo" - chiudesse in rosso. Questo non è un fenomeno unico, ma è relativamente raro. Quest'anno, l'S&P ha chiuso in territorio positivo, con NVDA in ribasso nella giornata, solo 16 volte, mentre il Nasdaq lo ha fatto solo 11 volte. Forse qualcosa che potrebbe mettere a riposo alcune paure riguardo alla stretta ampiezza e all'alto grado di concentrazione di mercato.