NVIDIA sta espandendo il suo raggio d’azione oltre i chip per l’IA, investendo in tecnologie per l’energia pulita. Recentemente, l’azienda ha partecipato a una raccolta fondi da 1 miliardo di dollari per TerraPower, una società fondata da Bill Gates che sviluppa piccoli reattori modulari (SMR) per la produzione di energia nucleare a basse emissioni. Questo investimento riflette l’interesse di NVIDIA per soluzioni energetiche sostenibili in grado di supportare l’enorme fabbisogno energetico dei data center che alimentano l’IA. Secondo il CEO Jensen Huang, i data center per l’IA richiedono “decine di gigawatt” di energia, equivalenti all’output di circa 10 reattori nucleari. La collaborazione con TerraPower mira a garantire un approvvigionamento energetico stabile e pulito, riducendo l’impronta di carbonio dei data center e supportando la crescente domanda di infrastrutture per l’IA.
Questo passo non solo posiziona NVIDIA come un attore chiave nella transizione verso l’energia pulita, ma evidenzia anche la sua visione strategica di integrare l’innovazione tecnologica con soluzioni sostenibili. L’interesse di Wall Street per gli SMR, come dimostrato dal triplicarsi del valore di Oklo, un’altra società di reattori modulari che ha ampliato il proprio capitale di 400 milioni di dollari, sottolinea il potenziale di crescita di questo settore.
Il 9 luglio 2025, NVIDIA ha raggiunto un traguardo senza precedenti, diventando la prima azienda al mondo a toccare una capitalizzazione di mercato di 4 trilioni di dollari, superando il record precedente detenuto da Apple (3,9 trilioni di dollari). Le azioni di NVIDIA sono salite a 164,42 dollari, spinte dalla crescente domanda di chip per l’IA, in particolare i nuovi chip Blackwell, progettati per l’addestramento e l’inferenza di modelli di intelligenza artificiale avanzati.
I recenti massimi storici sopra 164 dollari sono stati raggiunti con una certa difficoltà. Infatti abbiamo vissuto su precedente massimo a circa 151 dollari a fine 2024 e dovuto attendere oltre 6 mesi per rinnovare il record. Da notare che non è scontato un allungo al rialzo e che potrebbe ancora esserci voglia di rimanere sulla ex resistenza (ora supporto) a 150 dollari.
E' molto difficile capire quali possono essere le proiezioni sui prezzi futuri non avendo a disposizione uno storico di tali prezzi su cui ragionare.
Nonostante il successo globale, NVIDIA deve affrontare sfide significative nel mercato cinese, il più grande acquirente di semiconduttori al mondo. Le restrizioni all’esportazione imposte dagli Stati Uniti hanno avuto un impatto notevole, con NVIDIA che ha registrato una perdita di 2,5 miliardi di dollari in vendite di chip H20 nel primo trimestre e prevede una perdita ulteriore di 8 miliardi di dollari nel secondo trimestre. Queste restrizioni, introdotte il 9 aprile 2025, richiedono una licenza per esportare i chip H20, progettati specificamente per conformarsi alle normative USA.
Tuttavia, NVIDIA non si arrende. L’azienda sta lavorando a una variante del chip Blackwell specifica per il mercato cinese, nel tentativo di aggirare le restrizioni senza violare le normative. Il CEO Jensen Huang ha sottolineato l’importanza del mercato cinese, che rappresenta un potenziale di 50 miliardi di dollari per i chip IA, e ha criticato le restrizioni USA, sostenendo che favoriscano lo sviluppo di chip cinesi a scapito delle piattaforme americane. Inoltre, NVIDIA sta diversificando la propria base di clienti, siglando accordi in Medio Oriente, come un progetto per un data center da 5 gigawatt negli Emirati Arabi Uniti, per compensare le perdite in Cina.
NVIDIA ha riportato risultati eccezionali per il primo trimestre 2025 (concluso il 27 aprile 2025), con ricavi record di 44,1 miliardi di dollari, in crescita del 69% rispetto all’anno precedente e del 12% rispetto al trimestre precedente. Il segmento dei data center, che rappresenta la maggior parte dei ricavi, ha generato 39,1 miliardi di dollari, trainato dalla domanda di chip Blackwell, che hanno rappresentato il 70% delle vendite di questo segmento. Tuttavia, i margini lordi sono stati penalizzati da una svalutazione di 4,5 miliardi di dollari legata alle restrizioni sui chip H20 in Cina, inferiore ai 5,5 miliardi previsti.
Per il secondo trimestre (conclusione a luglio 2025), NVIDIA prevede ricavi di 45 miliardi di dollari (±2%), leggermente al di sotto delle stime degli analisti di 45,9 miliardi di dollari, principalmente a causa dell’impatto delle restrizioni cinesi. Nonostante ciò, gli analisti rimangono ottimisti, con previsioni di crescita del 50% su base annua, supportate dalla forte domanda di chip Blackwell e dall’espansione in mercati come l’Europa e il Medio Oriente. La relazione trimestrale, attesa per il 27 agosto 2025, sarà un momento cruciale per valutare la capacità di NVIDIA di mantenere il suo slancio nonostante le sfide geopolitiche.