Le recenti dichiarazioni del Presidente Trump riguardo all'imposizione di dazi elevati sulle importazioni dall'Europa e sugli smartphone hanno portato nuovamente la tensione sui mercati finanziari. Questa "guerra commerciale" (Guerra Commerciale e Mercati Azionari) ha avuto un impatto significativo sulla borsa.
Venerdì, le azioni statunitensi sono scese, segnando la prima serie di quattro sessioni in perdita per l'S&P 500 dalla precedente comunicazione di tariffe reciproche del 2 aprile. La maggior parte dei settori ha registrato perdite, con i settori tecnologico e dei beni di consumo discrezionali tra i peggiori performer.
Un gruppo settoriale chiave per la crescita del mercato negli ultimi due anni e dai minimi di aprile sta subendo una pressione costante: l'indice Philadelphia Semiconductor ha registrato il suo settimo calo consecutivo, la striscia negativa più lunga da settembre 2022.
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Apple è stata particolarmente colpita. Il Presidente Trump ha specificamente nominato l'azienda e il suo CEO Tim Cook per aver spostato la produzione dalla Cina all'India anziché negli Stati Uniti. Le azioni di Apple sono scese dopo che Trump ha twittato che l'azienda avrebbe affrontato un dazio del 25% sugli iPhone non prodotti negli Stati Uniti. Le osservazioni, inizialmente rivolte specificamente ad Apple, sono state successivamente chiarite per applicarsi anche ad altri produttori di telefoni.
Questo avviene poco dopo che Foxconn, uno dei principali fornitori di Apple, ha annunciato un piano da 1,5 miliardi di dollari per espandere le sue strutture in India. Secondo l'analista di WedBush Dan Ives, un simile spostamento di produzione richiederebbe anni e costerebbe milioni, portando il prezzo degli iPhone ad almeno 3.500 dollari. Un incontro tra Tim Cook e Trump alla Casa Bianca sembra non aver dato esiti positivi.
Anche prima di queste nuove minacce, Apple aveva stimato che le tariffe le sarebbero costate circa 900 milioni di dollari nel trimestre corrente. Tim Cook ha storicamente cercato di placare Trump, donando 1 milione di dollari al fondo per l'inaugurazione presidenziale e annunciando che Apple avrebbe speso 500 miliardi di dollari in costruzioni negli Stati Uniti.
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Il titolo Apple potrebbe, in mancanza di soluzioni alternative alla produzione interna in USA, continuare a soffrire in borsa. Ad Aprile 2025 abbiamo visto un minimo intorno a 165 dollari che se dovesse essere di nuovo rivisitato e poi anche superato allora potrebbe proiettare il trend verso l’area 100-125 (prezzi del 2021). Da notare che anche l'oscillatore RSI sembra richiamare ancora altre fasi di ipervenduto.
La minaccia delle tariffe al 25% potrebbe comprimere i margini di profitto dell’azienda e portare a decisioni scomode che si rifletteranno sui clienti.
Anche le case automobilistiche europee come Stellantis, Volkswagen e Mercedes-Benz sono state penalizzate. Il presidente ha raccomandato un aumento delle tariffe sulle importazioni europee al 50% a partire da giugno.
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