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Petrolio sotto pressione. Cosa fare?

Matteo Paganini
Matteo Paganini
Head of Sales, Italy and Spain
22 gen 2020
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Nuovi minimi relativi per il WTI

Il petrolio nella giornata di ieri ha rotto le aree di supporto (individuate all’interno del Pepperstone Trading Hub, dove trasmettiamo un aggiornamento sui mercati ogni mattina alle 9.00 – se non potete seguire le dirette potete iscrivervi per ricevere la registrazione della trasmissione) poste a 57.70, raggiungendo e superando quota 56 dollari al barile. I motivi di questa rottura sono esclusivamente tecnici e arrivano in un momento di distensione delle tensioni geopolitiche, con le borse mondiali sui nuovi massimi ed il mondo degli operatori che si sta preparando alla valutazione di dati macroeconomici per quanto concerne le maggiori economie, America in testa. Il meeting straordinario dell’OPEC, in programma il 5 e 6 marzo, a metà strada da un punto di vista temporale tra l’ultimo tenuto e quello ufficiale previsto per il 9 e 10 giugno, sarà l’appuntamento più importante da seguire per il primo trimestre del 2020 in quanto l’Arabia Saudita deciderà se mantenere in essere i tagli alla produzione, incrementati in totale di 500 mila barili al giorno cui si aggiungono 400 mila barili di taglio giornaliero su base volontaria proprio dall’Arabia, a partire dall’inizio di quest’anno. In questo modo, i tagli teorici alla produzione giornaliera sono passati dai precedenti 1.2 milioni di barili a 2.1 milioni di barili, a patto però che tutti i Paesi rispettino gli accordi presi e che “nessuno sgarri”. Ed è proprio questo che si valuterà nel meeting di marzo, che verosimilmente sancirà una buona direzionalità per la restante parte dell’anno. E’ verosimile anche attendersi dei movimenti pre-meeting, quando e qualora dovessero cominciare a circolare dei rumor e dei dati su quello che effettivamente sta accadendo a livello di produzione, ma per il momento, ribadiamo, le motivazioni del ribasso risultano prettamente tecniche.

Se ci concentriamo su un grafico giornaliero, come commentavamo anche ieri sulla CNBC, il mercato ha rotto una linea di tendenza che accompagnava i movimenti di rialzo cominciati a metà ottobre, ma soprattutto i supporti statici transitanti in area 57.30 (anticipabili su 57.70 come visto ieri insieme) ed ora troviamo le aree poste tra 55.00/55.30 e 53.70/54.00 come potenziali punti di attrazione per le quotazioni. In caso di prosieguo della discesa, occorre prestare attenzione alla formazione di una divergenza rialzista tra prezzi ed oscillatore stocastico che potrebbe condurre a delle importanti correzioni, ma fino a quando essa non si sarà formata, sempre che si formi, il mercato rimane tecnicamente impostato a ribasso (chiaramente, come in qualsiasi situazione di trading, bisogna prestare attenzione anche a giri improvvisi di direzionalità che in questo caso andrebbero protetti sopra area 57.70). In ultimo, su time frame orari, se i prezzi dovessero mostrare delle correzioni fino ad area 56.50/56.70, essa individuerebbe delle confluenze grafiche statiche e dinamiche (scambio di ruolo precedente e media a 21 esponenziale) dalle quali pensare a potenziali ripartenze verso i minimi battuti e delle potenziali estensioni verso le aree daily citate.

Il materiale qui fornito non è stato preparato in conformità con i requisiti legali volti a promuovere l'indipendenza della ricerca sugli investimenti e pertanto è considerato una comunicazione di marketing. Anche se non è soggetto a divieti di trattativa prima della diffusione della ricerca sugli investimenti, non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.

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