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Oro, euro e borse dopo il recovery fund

Matteo Paganini
Head of Sales, Italy and Spain
28 mag 2020
Nella giornata di ieri è stata presentata la proposta relativa al nuovo recovery fund. 750 miliardi di euro, 500 a fondo perduto (debiti condivisi dagli Stati in realtà) e 250 sotto forma di prestiti classici da destinare ai Paesi europei per aiutare la ripresa economica

Ursula von der Leyen e il recovery fund

Nella giornata di ieri è stata presentata la proposta relativa al nuovo recovery fund. 750 miliardi di euro, 500 a fondo perduto (debiti condivisi dagli Stati in realtà) e 250 sotto forma di prestiti classici da destinare ai Paesi europei per aiutare la ripresa economica. Tale proposta verrà discussa dagli Stati membri e probabilmente potrà essere rivista al ribasso, ma rappresenta qualcosa di concreto all’interno di un disegno europeo molto confuso che si sta cercando di tenere in piedi a tutti i costi e che, con questi pacchetti di aiuti, forse si riuscirà a salvare. 1.100 miliardi stanziati all’interno del Quadro Finanziario Pluriennale, 750 di recovery Fund, 240 miliardi dal Mes di linea di credito sanitaria, 200 miliardi dalla BEI per finanziamenti alle piccole e medie imprese, 100 miliardi dal SURE per fronteggiare la disoccupazione, oltre al PEPP da 750 miliardi della BCE (quantitative easing) e agli altri programmi straordinari (TLTROs) per fornire liquidità al sistema bancario e trasmetterla all’economia reale. Un mix di farmaci degni della più impegnativa malattia da combattere, ma per lo meno un mix di farmaci messo in campo, adesso bisognerà verificare la capacità dei singoli Stati di implementare dei piani attuabili di ripresa e di riforme adatti allo scopo. Possiamo dire che con il coronavirus, senza fare ironia poco elegante, L’Europa è passata dalla fase di malato grave (curato a suon di misure straordinarie della BCE) a quella di malato terminale ed ora sono state messe in campo tutte le risorse disponibili per cercare di farla guarire. Se ce la faremo, si proseguirà, se falliremo, con alta probabilità fallirà anche il sistema euro.


Buy the rumor e sell the news, ma l’appetito al rischio continua

Abbiamo visto durante i nostri ragionamenti di ieri e all’interno del Trading Hub, dove ogni mattina alle 9.00 impostiamo la giornata operativa, come il Dax e lo S&P500 avrebbero potuto proseguire verso i target studiati rispettivamente in area 11845 e 3058, in attesa che possa formarsi una divergenza ribassista tra prezzi ed oscillatore stocastico a 4 ore, in grado di condurre a delle frenate dei movimenti. A prescindere dalle fisiologiche prese di profitto viste ieri, i flussi di capitale continuano ad essere impostati verso la ricerca di rendimenti, in attesa della conferma ufficiale del nuovo piano di aiuti ed in caso di rottura dei massimi relativi senza conferma delle divergenze potrebbero tentare delle estensioni ulteriori verso area 11970 e 3080. Se si dovessero confermare le divergenze h4, i prezzi potrebbero tendere a correzioni verso 11635 e il livello tondo di 3000.

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Dax - grafico giornaliero

US500.rDaily.png

SP500 - grafico giornaliero


Euro, tentativi di estensione

La moneta unica europea ha reagito positivamente alla notizia e, unitamente alle vendite di dollari che stanno accompagnando la salita delle borse (attenzione in questo caso al dollar index, un suo arrivo in area 98.60 potrebbe condurre a direzionalità potenzialmente ribassista di breve periodo sul dollaro), si è avvicinato alla parte alta dall’ultima congestione giornaliera con tutta l’area passante intorno a 1.1025 che sta funzionando in maniera importante come resistenza. In caso di superamento di essa, esiste la possibilità di valutare dei tentativi di estensione verso 1.1060 e 1.1100, area che se raggiunta potrebbe farci ragionare per estensioni ulteriori che per il momento non stimiamo oltre i 25/40 punti.

EURUSDDaily.png

EurUSd - grafico giornaliero


Oro ancora in pausa, ma la divergenza studiata su un grafico orario ha funzionato egregiamente

Ieri scrivevamo che “continuano a confermarsi la mancanza di correlazioni tra oro e borse, così come tra oro e dollari, con il metallo giallo che di fronte a queste ondate di avversione e propensione al rischio, non riesce a prendere una direzionalità ben precisa” Abbiamo delle conferme a riguardo anche se, in caso di vendita di dollari potrebbero crearsi delle correlazioni di breve durata che potrebbero farci valutare la possibilità di lavorare il mercato in quella fascia, 1725/1745 all’interno della quale non si trovano dei riferimenti tecnici particolarmente interessanti. Rimaniamo dell’idea infatti che l’area di 1745 debba essere seguita come zona oltre la quale potrebbero iniziare ad essere posizionate nuvole di ordini in grado di poter condurre a tentativi di apprezzamento interessanti, con 1765 e 1795 come livelli di potenziale attrazione. Da un punto di vista didattico vale la pena ricordare qualcosa che attualmente non serve più, in quanto ormai realizzatosi, ma l’area posta intorno a 1692.50 vista ieri, che stavamo aspettando con grande attenzione, ha funzionato sia da attrazione per i prezzi sulla discesa iniziale che come area di rimbalzo quando si è concretizzata la divergenza ipotizzata.

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Oro - grafico orario

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