La decorrelazione tra UsdJpy e gli altri dollari, ipotizzata come necessaria condizione al fine di assistere a correzioni più significative dei listini azionari si è verificata e le borse hanno mostrato delle correzioni significative. Se si osserva il grafico a 4 ore in pagina, notiamo come il mercato si è riportato verso i punti dai quali era partito il movimento a rialzo da parte dei prezzi, in corrispondenza proprio della discesa dei listini e di un oro che è andato a toccare l’area di target studiata all’interno del Pepperstone Trading Hub, passante per 1.685. Da qui, per il metallo giallo, sono partite delle prese di profitto significative che hanno riportato i prezzi in area 1.630. Un’attenta lettura di questi movimenti lascia spazio a poche interpretazioni. I mercati sono molto nervosi perché stanno cercando di comprendere se gli effetti di questo virus potranno colpire l’economia reale in maniera pesante e continuativa nel tempo e, di fronte a questo interrogativo, si approfitta per la creazione di movimenti non diciamo necessari, ma quasi. Ci riferiamo al fatto che le borse avevano bisogno di un po’ di respiro, dopo le salite sui massimi storici che avevano caratterizzato l’andamento degli ultimi mesi, respiro che faticava ad arrivare a causa dei motivi che abbiamo visto diverse volte insieme (dati macro che non fanno presagire una recessione, per il momento, in Usa e flussi di capitale alla ricerca di rendimenti che il reddito fisso non offre). In mancanza di volatilità inoltre, coperture sull’oro avevano senso per due motivi. Il primo è strettamente correlato al virus ed ai suoi potenziali effetti, come visto, sull’economia, il secondo è relativo alla paura da parte di molti investitori che non avevano posizioni sui listini a mettersi corti su di essi, data la possibilità di assistere ad una correzione temporanea e ad una successiva immediata ripartenza, come più e più volta accaduto negli ultimi mesi.
Abbiamo visto che il dollaro americano è stato acquistato in maniera importante settimana scorsa fino a venerdì, quando sono partite delle prese di profitto dovute alla pubblicazione di un PMI dei servizi (indice dei direttori degli acquisti per quanto riguarda le compagnie che si occupano di servizi in America) che per la prima volta dal 2016 è sceso sotto la soglia spartiacque di 50, che determina espansione o contrazione economica. Se i timori di recessione dovessero concretizzarsi, vedremo il da farsi, ma per il momento non ravvisiamo delle condizioni affinchè i dollari vengano venduti in maniera importante sul mercato. E’ plausibile infatti che, se il sentiment relativo alla possibile pandemia dovesse continuare ad appesantirsi, il dollaro venga considerato alla stregue di un bene rifugio e che possa continuare ad essere acquistato.
Non ravvediamo altri temi importanti, da un punto di vista macroeconomico non sono previste pubblicazioni di rilievo.
Predichiamo prudenza nel momento in cui si dovesse decidere di operare a mercato in quanto il nervosismo risulta alto ed i cambi di direzionalità potrebbero avvenire con veemenza. Tuttavia, i livelli di liquidità sono ottimi e le esecuzioni, soprattutto con Pepperstone, risultano di ottimo livello, per cui i rischi di slippage sui prezzi esistono, come sempre, ma possono essere considerati come contenuti.