Mancano temi di particolare interesse sui mercati, con le borse che hanno toccato nuovi massimi relativi come visto due giorni fa ed il mercato valutario che si trova tendenzialmente in pausa, eccezion fatta per le valute oceaniche. Il dollaro australiano ed il dollaro neozelandese stano mostrando dei buoni movimenti a rialzo, sulla scia di dati macroeconomici che non hanno mostrato un appesantimento della situazione (chiaramente danneggiata dal lockdown, ma da mal comune mezzo gaudio). Partendo dall’Australia, inflazione positiva di 0.3% e variazione annuale del 2.2% rispetto ad attese che vedevano un 2%, mentre in Nuova Zelanda bilancia commerciale del mese scorso che ha mostrato un buon balzo rispetto al dato precedente (672 milioni contro 594) con buoni dati su import ed export.
Ci troviamo di fronte ad una situazione che vede il dollaro lievemente venduto sulla salita delle borse, con effetti moltiplicativi di volatilità nei confronti di quelle valute che mostrano dati migliori, anche se non possiamo pensare a movimenti di medio periodo, la situazione risulta ancora troppo incerta. Un grafico del dollar index mostra come siamo giunti su punti di minimo precedenti senza che venga mostrata una direzionalità principale, vale comunque la pena seguire potenziali tentativi di approfondimento ribassista ulteriori che potrebbero condurre i prezzi verso area 99.30, trainati da potenziale debolezza di breve periodo di UsdJpy, dovuta a fattori prettamente tecnici, con potenziali estensioni verso area 106.25 e 106.00.
Dollar Index – grafico giornaliero