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Banche centrali pronte al taglio dei tassi?

Matteo Paganini
Head of Sales, Italy and Spain
2 mar 2020

Le dinamiche di avversione al rischio

Ennesima seduta negativa per il listini azionari, che dopo le aperture in gap ribassista di questa notte stanno tentando delle prese di profitto. Il Dax è arrivato a toccare e superare la parte bassa del canale rialzista che accompagna i prezzi su un grafico settimanale a partire da fine 2018 e lo Standard & Poor’s si è riportato sui minimi toccati a fine settembre 2019, assorbendo tutti i guadagni che hanno portato a nuovi massimi storici. I motivi della discesa sono chiaramente ascrivibili all’accensione di dinamiche legate ad avversione al rischio a causa del coronavirus, dinamiche di cui avevamo già parlato in precedenza quando assistevamo alla salita dell’oro insieme al UsdJpy, il che ci aveva fatto comprendere come i mercati risultavano molto nervosi e che stavano cominciando a coprirsi dalla discesa delle borse (oro in salita e dollaro comprato come porto rifugio in grado di offrire anche rendimenti sulle posizioni overnight), pur lasciando inizialmente aperta la porta a delle ulteriori ed ennesime salite su massimi storici da parte degli indici (UsdJpy che non scendeva insieme all’oro). Quando UsdJpy ha inziato a girarsi a ribasso, è stato il momento delle forti vendite. Attualmente siamo di fronte a possibili prese di profitto, che sull’oro sono già cominciate ed hanno continuato la propria strada venerdì, ma stiamo molto attenti a potenziali approfondimenti ribassisti che non sono da sottovalutare, dato il fatto che, ora, tutti i timori legati alla pandemia si stanno cominciando a trasferire all’economia reale.


Da correzione salutare ad economia reale in rallentamento?

Nel week end sono stati rilasciati i dati sui PMI cinesi. PMI Manifatturiero a 35.7, PMI non manifatturiero a 29.6, contro dati precedenti che rispettivamente hanno fatto segnare 50.0 e 54.1. Questi dati non avrebbero chiaramente potuto risultare positivi e non ci attendevamo delle rilevazioni superiori ai 40 punti, ma una discesa addirittura sotto il livello di 30 per il PMI dei servizi mostra n nervosismo innaturale, se consideriamo quella che sembra essere la reale entità del virus, ora che piano piano si stanno costruendo le prime serie statistiche relative a contagi e guarigioni. Sembra quasi che ci stia dando la zappa sui piedi da soli ed esiste il concreto rischio che gli effetti sull’economia reale, già attualmente molto pesanti a causa dell’inizio di questa interruzione di produzione, possano incidere in maniera negativa maggiormente. Sembra strano dirlo, ma a nostro parere i mercati hanno utilizzato la “scusa” relativa alla possibile pandemia per mettere in atto una correzione salutare sull’andamento dei listini, che ha permesso di prendere profitto a chi deteneva dei posizionamenti lunghi strategici (cavalcando, negli approcci più speculativi, anche la discesa una volta chiuse le posizioni lunghe), mantenendo buona parte di liquidità (che si denota anche dall’uscita dalle posizioni lunghe di oro, non più necessarie una volta che le borse sono partite con le correzioni) pronta ad essere messa in campo qualora la situazione dovesse calmierarsi.


Banche centrali pronte a scendere in campo?

Partiamo da un presupposto. Gli Stati esistono ancora. In alcuni casi, come in quello europeo, esistono più di nome che di fatto, in altri invece, ricoprono un ruolo ancora importante. E di fronte ad una potenziale crisi come quella potenzialmente realizzabile, essi dovrebbero assistere in ogni modo possibile le imprese e gli agenti economici colpiti direttamente da questo inizio di rallentamento economico, trovando delle soluzioni affinchè la loro redditività venga preservata e di conseguenza possano continuare a percepire reddito tutti gli appartenenti all’indotto, lavoratori e loro famiglie inclusi. Un ruolo coadiuvante per gli Stati è ricoperto dalle Banche Centrali, che in casi come questi possono aiutare ad aggiustare il sentiment degli operatori economici reali, stemperando le tensioni e facendo capire che se necessario, delle misure per aiutare la ripartenza possono essere messe in campo. Cosa si può fare quando i ricavi non ci sono? Tagliare i costi. Ed i costi principali gestibili a livello accentrato e legati all’economia, sono quelli di finanziamento. Un taglio di tassi potrebbe dunque risultare utile ad arginare gli effetti potenzialmente importanti di tutto quello che sta accadendo.

Dax – grafico settimanale
Dax – grafico settimanale
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